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The September Project

Ideato dal professore David Silver del Department of Communication della University of Washington (Seattle, U.S.A.), The September Project è un’iniziativa che coinvolge ormai diversi stati U.S.A., nonché Spagna e Portogallo in Europa. E chissà che forse non si aggiungerà alla lista anche l’Italia.

Il progetto si rivolge a biblioteche ed altri spazi pubblici (fisici e virtuali) per la creazione di una Big Conversation e l’organizzazione di iniziative (es. lettura collettiva di testi scelti, performances, arte pubblica, streaming media, photoblogs, etc.) che tocchino temi quali democrazia e cittadinanza.
Il progetto, che è stato pianificato aver luogo luogo ogni anno l’11 di settembre a partire da questo, non è strettamente legato agli eventi dell’11 settembre, ma si ispira ad essi per offrire uno spunto per discutere liberamente e pubblicamente di questioni diventate ormai chiave e la cui definizione e comprensione collettiva è decisiva per ri-orientare la storia. Il September Project non ha affiliazioni politiche o governative ma è self-generating e non partisan, si basa sull’autonoma iniziativa delle biblioteche, organizzazioni, fora e singoli individui interessati a partecipare a questa conversazione mondiale per arricchire i punti di vista sul senso e sui luoghi della democrazia.

Questo post ha lo scopo – oltre che di segnalare l’iniziativa – di sollecitare la creazione di un network sociale telematico che partecipi all’iniziativa in modi e tempi tutti da inventare. Nei prossimi giorni speriamo di pubblicarne gli sviluppi.

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2 commenti

  1. shine ha detto:

    Questa iniziativa mi colpisce molto. Mi sembra essere l’espressione di una volontà di rivendicazione tendente a restituire un evento (e quanto ad esso risulta connesso) alla gente comune con il loro sentire comune, sottraendolo alla retorica pseudo-patriottica della politica ed alla cattiva coscienza che si porta dietro.

  2. Tommaso Ederoclite ha detto:

    Come poter avere una atteggiamento scettico verso tale iniziativa? Si può solo premiare…
    Una discussione mondiale in rete c’è da sempre e la possibilità di avere una faro nell’arcipelago dibattimentale, che il più delle volte disorienta, ha un vago sapore accentratore ma che in ogni caso si rivolge alla esigenza di migliorare l’usabilità e l’interoperabilità della ricerca informativa.

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