L’ipertestualità del complesso ed il mondo blog
Tempo fa ho utilizzato l’espressione “ipertestualità del complesso” per spiegare in un post del nostro forum la capacità dei blog di generare approfondimenti organizzati ipertestualmente. Una caratteristica che non mi era sembrata banale e che mi ripromettevo di sviluppare in un successivo momento di riflessività. Il momento mi è stato offerto da Interferenze quando Claudio Simeone mi ha chiesto un titolo per la open session sui weblog che si è tenuta sabato scorso (28 agosto) in Valle Caudina. L’ho partorito e poi l’ho guardato con sospetto ed orgoglio come un figlio bello di cui però non si conosce il destino.
Oggi, con il cosiddetto “senno di poi”, ho scoperto in quella espressione significati insospettabili che gli studiosi chiamati ad articolarla hanno saputo mettere in luce con molta originalità. Su queste pagine nei prossimi giorni proveremo a darvene un saggio.
Per ora proverò a mettere in ordine le mie riflessioni, iniziando proprio dal titolo.
Nell’espressione “ipertestualità del complesso” ci sono due elementi fondativi: il concetto di sistema ed il linguaggio ipertestuale come principio di ordinamento che deriva la sua forza dalla logica aristotelica. Non si può infatti concepire il blog al di fuori di una logica sistemica che organizza sia le componenti interne al blog (individualmente concepito) che l’insieme esterno che ne consegue. Nè lo si può concepire disconoscendo quelle funzioni ipertestuali che lo rendono peculiare nel mondo del web (permalink, trackbacks etc.)
Definito nella sua essenzialità tecnologica, il weblog non è null’altro che un sistema relazionale di database che quindi comunicano fra loro (qualcuno preferisce l’espressione più trandy di System of Content Management) . La novità di questo sistema non è la tecnologia (certamente preesistente al blog) ma la condivisione del codice (basato su XML)che ne consente la messa in relazione sistemica. Questo codice è noto nel gergo tech come RSS (Really Simple Syndication). L’ipertestualità del complesso concepisce quindi i weblogs come un sistema di organizzazione della conoscenza, come un principio di ordinamento del caos informativo e come un percorso di approfondimento tematico. Come si vede, la relazionalità è centrale.
Salto a piè pari tutte le altre riflessioni di ordine epistemologico e tecnologico, per affrontare invece la questione da un altro punto di vista: la distinzione tra strumento e funzione. Il discorso ci porta infatti direttamente ai processi di appropriazione sociale della tecnologia. E ad un suo uso molto discusso, quello giornalistico.
Tutto inizia – come spesso accade – con un momento di svolta (un breakout) nella storia di questa tecnologia. La nascita dei warblogs, i blogs di guerra.
Correva il tristissimo 11 settembre 2001. Fino ad un momento prima i bloggers discutevano di tecnologia, web design e di blogging. Un po’ dopo (un momento, forse più), un intero mondo di posts non sembrava aver più alcun senso: l’evento aveva cambiato bruscamente la storia e di questa storia occorreva ora occuparsi sul serio. La gente tornava alla politica ed all’impegno civile.
Nasce così il discusso movimento del grassroots reporting, sul cui ruolo in rete è facile trovare molta riflessione. Qui riporterò solo una nota ancora, in riferimento alla forma ed alla forza che il movimento ha assunto nel tempo. Il grassroots reporting infatti non è un fenomeno omogeneo ma, come molti hanno già avuto modo di osservare (uno per tutti, Hiler 2002), esso può essere distinto in:
La forma: weblogs as a grassroots reporting:
eyewitness blogs: blogging sul campo
thematic blogs: blogging focalizzati
collaborative media: blogging con un più ampio editorial board
La forza: weblogs as new media ecosystem:
Breaking news
Blog Filtering
Traditional reporting (Blogs to print/ print to blogs)
Fact checking
Funzioni che ricordano molto quella di un’opinione pubblica sensibile ed attenta. Non è un caso che il sistema dei blog sia stato battezzato: Blogosfera
Riferimenti Bibliografici
John Hiler, Blogosphere: the Emerging Media Ecosystem. How weblogs and Journalists work together to report, Filter and Break the News, Microcontentsnews 2002.