Dalla fiammata di Obama08 ai blogger italo-politici (di sinistra?)
In Usa è partita la strategia Web 2.0 del candidato democratico Barack Obama. Molte promesse in pieno stile Web 2.0, incluse varie modalità di “conversazione” e gli immancabili blog al seguito. Eppure: qualcuno ricorda forse le analoghe fiammate di Howard Dean? Anch’egli candidato democratico nel 2004, in un’estate bruciò ogni tappa online, dall’attivismo dei meet-up al record di milioni raccolti via web. Per poi fallire miseramente sul campo, ancora nelle primarie. Vedremo se stavolta andrà meglio oppure ci sarà il bis. Intanto, in Italia, la maggioranza dei blog di taglio politico sarbbero di sinistra (circa due terzi) mentre solo il 27% tende a destra—anche se però questi sembrano organizzati meglio. Ma almeno la metà non sono iscritti a nessun partito. Almeno questo sostiene una ricerca realizzata da Giuseppe Veltri della London School of Economics su un campione di oltre 1300 blogger, ricerca che verrà illustrata lunedì prossimo 19 febbraio a Roma (presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati) in occasione del convegno “Blog e politica”—nel corso del quale verrà presentata anche Open Political Space, associazione specializzata in indagini politiche e sociali.
Credo che un paragone con l’esperienza di Howard Dean sia un pò affrettato.
Barack Obama gode già di una riconoscibilità che va oltre la sfera del web. Quasi quotidianamente da almeno un anno o più leggo spesso interventi sulla candidabilità e sulla gradevole presenza di Obama, fino ad ipotizzare similitudini carismatiche con J. Kennedy. Cosa che Howard Dean non aveva.
Obama ha una risonanza su “tutto” il territorio Statunitense e sulle diverse sfere del fare politica, compreso il web, capace di mettere in crisi una candidata forte come la moglie di Clinton.
Staremo comunque a vedere….
Credo comunque ahimè che i tempi non sono ancora maturi per avere un presidente nero.
magari fosse vero, tomma’ 🙂 nel senso che, paradosso non insolito, obama e’ quasi piu’ noto online e nel mondo, che al cittadino media USA, meno che mai sul territorio, please, ne’ ha questa risonanza dentro e fuori le sistituzioni, credimi, e certe “similitudini carismatiche” restano confinate all’immaginario elitistico…
quanto poi a mettere in crisi altre candidature o il fare politica, be’ guarda la pedalata all’indietro e gli equilibrismi che deve fare gia’ adesso (quasi peggio di edwards)
in tal senso anche howard dean partiva dall’ombra, e anzi il fatto di non essere nel palazzo (solo ex-governatore del vermont) gli dava indubbi vantaggi proprio tra la gente e sul territorio
ah, ms. clinton la etichettiamo come “la moglie di clinton”, adesso, eh? 🙂
Bhè…ormai le presidenze degli stati uniti dalla lontana e “vecchia” europa appaiono dinastiche…In più di cinque mandati non si è andati oltre due famiglie e l’ironia sulle parentele è inevitabile 😛
(Off Topic)
Stamane credevo che la mia giornata fosse passata come tante altre.Niente di speciale,pensavo e speravo fosse solo una giornata come tante altre.Invece oggi la mia giornata l’ho passata a rievocare una domenica mattina. Quella no, non era una domenica come tante altre.No, non lo era proprio. Era una domenica speciale.Quella della svolta, quella in cui la gente doveva dimostrare di essersi svegliata dalle infinocchiature di un uomo che ci aveva portato a due passi dal baratro.Ma quella fu la prima DELUSIONE. Veramente in pochi avevano capito cosa era successo nei 5 anni precedenti, ma tuttavia eravamo 25.000 in più di quelli che non ci erano arrivati. Poi è stata la volta dell’indulto, del balletto sull’Iraq, e di quello sui pax. tutto quello, cioè, su cui non si sarebbe dovuto affatto dibattere. E in fine oggi…parole per descrivere la giornata di oggi ce ne sono poche.Rabbia (nel vedere tutto quello che stanno combinando da Vicenza in poi), Orrore (nel pensare Berlusconi nuovamente premier) e nuovamente DELUSIONE che è andata crescendo di giorno in giorno per un governo speravo fosse di sinistra,ma che come 6 anni orsono fa solo il gioco di Berlusconi.Vi lascio, sguazzando nel mio mare di DELUSIONE, guardando, invece che una bella partita, una puntata di Ballarò di cui speravo farne a meno.