Politologi
Da Le parole della politica, di Gianfranco Pasquino, Il Mulino 2010
“Se c’è qualcuno che dovrebbe avere la massima cura nell’usare le “parole della politica”, costui deve essere il politologo. La chiarezza e la pulizia concettuale costituiscono il primo e più importante principio della sua deontologia professionale. La manipolazione delle parole va lasciata ai politici; la demistificazione ai politologi. Fra gli uni e gli altri, però, si frappongono ambiziosi commentatori politici, giornalisti dei più disparati generi, addirittura volenterosi studiosi di discipline che poco o nulla hanno a che fare con la scienza politica che ricevono quotidianamente la qualifica di “politologi” e si guardano di smentirla. Anzi, si direbbe che se ne compiacciono e vogliano fregiarsene con baldanza. Se con questa generosa distribuzione dell’appellativo di “politologo”, non vi sarebbe nulla da obiettare. Invece, i politologi da giornale finiscono con il gossip, deprecando e decretando la fine della privacy e immaginando scenari che con la politica, con il suo studio e con la sua comprensione non ci azzeccano proprio niente. Insomma, usurpano il titolo di politologo, ma nulla cercano di imparare e nulla hanno da insegnare.”