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Pillole: Mara come Afrodite

Le dimissioni del Ministro Carfagna hanno uno scopo preciso: il Comune di Napoli. La sua candidatura aleggia da qualche mese ma, ad ora, ancora nessun segno chiaro che facesse pensare ad un suo diretto coinvolgimento. Con i suoi 21 mila voti solo su Napoli presi alle ultime regionali, Mara Carfagna si attesta come un candidato temibile su tutti i fronti e quindi mi risulta banale sintetizzare le sue dimissioni come un “si salvi chi può”.
Mara Carfagna sta per compiere un gesto politico che travalica i calcoli elettorali – locali e personali – e va a pungolare la questione che più ha tenuto banco sulla sua figura politica: sta per lasciare il partito del premier.
Silvio Berlusconi ha letteralmente creato il “politico” Mara Carfagna, l’ha modellata a sua immagine, le ha dato forza e appoggio, facendo nascere numerose voci di corridoio, fino a produrre la famosa lettera di Veronica Lario apparsa sulla Repubblica un po’ ti tempo fa.
“Abbandonare la nave che affonda” non è la metafora che si addice a questa vicenda. Ciò che sta per compiere Mara Carfagna ha il sapore del “tradimento politico” di mitologica memoria: Ares ed Afrodite alle spalle di Efesto. Solo che questa volta molto probabilmente non sarà Ares ad andare via ma Efesto.
Il premier infatti non si è accorto ancora del colpo che riceverà in caso di dimissioni del Ministro Carfagna che, con la sua entrata in Futuro e Libertà e la candidatura su Napoli (e mi permetto di scrivere che nel caso ci sarebbe anche una facile vittoria), avrebbe lo stesso suono della campana di John Donne. Solo che stavolta non bisogna chiedersi per chi suona perchè, a quanto pare, è sempre più evidente: la campana suona per il presidente del consiglio.

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