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Un Assange all’italiana

Anche volendo è praticamente impossibile tirarsi fuori dalla discussione pubblica su Assange e Wikileaks. Non c’è quotidiano, tg, piazza – reale, virtuale o mediatica – che non esprima la sua sul caso. Nel mio piccolo cerco di seguire la discussione cercando di accumulare su fogli word i temi sul tavolo e non smetto di appuntare.
Stato, trasparenza, accessibilità, diplomazia, informazione, comunicazione, libertà, sicurezza e così via fino ad attorcigliarmi sulla red notice dove Assange è accusato di un reato chiamato “sesso di sorpresa*”. Il tema prende sempre di più i tratti di una Spy Story, per giunta ben sceneggiata.
Il mio atteggiamento nei confronti del caso ha avuto degli stadi differenti. Il primo stadio è stato lo scetticismo, lo sono per natura. Appena letti i primi cables ho pensato che Wikileaks era un tema ridicolo da mettere in agenda in queste settimane. I contenuti ai livelli di Dagospia e il tutto poco più di un chiacchiericcio del diplomatico di turno con il proprio barbiere. Il secondo stadio è stato l’accettazione. Il cambiamento di paradigma è evidente e il tutto ricadrà – sia in positivo che in negativo – sulla libera circolazione delle informazioni. Su questo punto ho notato che ci sono ancore le idee molto confuse, mentre si parla di libertà in rete si dimenticano la funzioni dello Stato e relativamente a questo tema ci sarà ancora molto da dire.
Il terzo stadio è – in quanto ancora in atto – l’aspettativa. Nei prossimi mesi ci saranno sicuramente degli emuli che, a costo di andare in galera, tenteranno di impossessarsi e pubblicare documenti di qualsiasi genere sui temi più disparati. Più mi convinco di questa prospettiva e più mi preoccupo.
Ve lo immaginate un Assange all’italiana che dopo aver comprato qualche tecnico informatico del Copasir pubblica che Andreotti era un Mafioso fino al 1980, che Craxi prendeva tangenti, che la tessera di Berlusconi nella P2 era la 1816 e che dietro la strage di Bologna c’era Fioravanti?

* “Sesso di sorpresa” non è un BU! fatto sotto le lenzuola al proprio partner ma tecnicamente è “un rapporto sessuale consensuale iniziato con l’intenzione di mettere il preservativo, svoltosi con l’uso del preservativo, ma terminato senza. In Svezia si configura come stupro”.

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4 commenti

  1. Ale ha detto:

    Sull’ultimo punto qualche dubbio ce l’avrei….

  2. ros ha detto:

    Per la verità fa anche un pò schifo tanto dettaglio.
    Come ho scritto altrove Assange ha messo il dito su un nervo scoperto: rivelando che le diplomazie altro non sono che agenzie di spionaggio. That’s all.
    Per questo Frattini ha parlato subito di 11 settembre della diplomazia…

  3. Tommaso Ederoclite ha detto:

    Caro Ale,
    il pezzo era ironico, nel senso che siamo abituati a certe schifezze che anche se pubblicate sarebbero già comunque note…cose che secondo me anche lo stesso Assange ha fatto. Ti ricordo che siamo il paese che ha avuto la mafia al governo….cosa cambierebbe un Assange all’taliana?

  4. Ale ha detto:

    Mi riferivo al fatto che dietro la strage di Bologna ci sia Fioravanti. Ma è tutta un’altra storia. Sull’Assange-gate concordo in pieno con Ros. E penso che una ulteriore stretta alla circolazione delle informazioni sia la conseguenza inevitabile di questo scandalo. Almeno fino al prossimo Assange.

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