Il premier si è fidanzato: vincere una campagna elettorale senza che sia cominciata
Come d’incanto, in una pigra e noiosa domenica pomeriggio, mi appare il Presidente del Consiglio in tutta la sua aura mediatica. Ascolto con attenzione. E’ lo stesso dello spot del 1994, tranne che per qualche anno in più e qualche evidente messa a punto del viso. Mi appare in versione integrale prima a Studio Aperto, subito dopo al Tg4, poi al Tg5 e diversi spezzoni negli altri Tg nazionali. Non mi perdo una sola parola, annoto tutto e sto attento alla prossemica, il suo volto non lo tradisce. E’ sicuro, persuasivo e rinfrancante…ma il tema non gli è favorevole. Il caso Ruby.
La prima cosa che salta in mente subito è perché non va dai giudici e viene in tv? E qui le risposte mi inchioderebbero a scrivere per giorni: non riconosce il ruolo della magistratura, il rapporto che ha con il pubblico/elettore è l’unico che gli interessa e così via.
Poi, ascoltando meglio il messaggio, si intuisce qualche piccola incertezza, soprattutto quando evita accuratamente di fare il nome di Ruby nel discorso (come fece già Clinton in una situazione analoga e qualche anno fa).
Ma ad un certo punto però il premier Berlusconi, senza enfatizzare e con la voce in sordina, si fa uscire un timido: “Ho una relazione stabile”. Intuisco subito il colpo di genio e comincio a ricercare informazioni sulla questione. Mi ritrovo ad ascoltare, quasi in contemporanea, La Russa e Sallusti che in arene televisive diverse ripetono quasi all’unisono che il premier ha una relazione stabile.
Crisi, perdizione, redenzione, retta via – ecco gli ingredienti per rilanciare la sua figura.
Il premier ha sempre giocato con la comunicazione come un prestidigitatore, mostra un punto e ti nasconde il trucco. Ma questa volta c’è di più. C’è Joyce, c’è Susanna Tamaro, c’è Ammaniti, c’è Eco. Ma c’è anche il macellaio all’angolo che aveva tradito la moglie, il 30enne che ritorna a casa dopo aver viaggiato il mondo e si sposa con l’amica di scuola che la mamma gli aveva sempre consigliato, c’è l’uomo che invecchia e che ha paura di rimanere solo.
In breve: un autentico capolavoro.
comunque io ho notato più di un’incertezza, e non solo: a tratti sembrava stesse per esplodere, ha avuto difficoltà a controllarsi.
però, vedendo quel viso in TV, vorrei aggiungere una cosa: a me quell’uomo fa paura sempre di più, c’è poco da scherzaree con uno così, un quasi ottantenne malato che se fosse un comune mortale ora sarebbe rinchiuso in un qualche ospizio e invece eccolo lì al comando, in una deriva dittatoriale mai così vicina.
AurA però senza E, neh! 😉
ops!
..errore geometrico 😉