Un anno fa la scomparsa di Lucilla Fuiano
Della morte di Pierpaolo Pasolini ricordo sempre la frase che ebbe a dire sua cugina: con lui intorno si sentivano tutti più intelligenti e la sua perdita li aveva privati anche di questa intelligenza riflessa. Accade quando una persona impregna di sé e dei suoi pensieri la vita di chi gli sta intorno e – senza nemmeno rendersene conto – la impreziosisce e la rende più interessante. Ci si sentiva così ad avere intorno Lucilla Fuiano che, con la sua discrezione ed il suo acume, attribuiva senso a pensieri spesso espressi senza il necessario strumentario di approfondimento e riflessione. Capitava quindi che le sue richieste di chiarimento venivano accolte con un generale senso di spiazzamento cui seguiva uno sforzo di messa in ordine e pulizia del pensiero, talvolta anche con una maggiore capacità di astrazione. La sua curiosità non era mai di maniera, ma disvelava un sincero interessamento verso l’altro e la sua argomentazione. Come se si aspettasse di non essere delusa dalla conversazione fino a tirare fuori il meglio da questa. Per questo dopo ci si sentiva più intelligenti e le si era grati di questa sensazione di profondità. Accadeva tutto senza sforzo e con leggerezza. Di lei mi manca questo, e mi manca anche di me.
Grazie di questo articolo, mi piace leggere di lei
“Della morte di Pierpaolo Pasolini ricordo sempre la frase che ebbe a dire sua sorella” -forse intendeva sua cugina, Graziella Chiarcossi. Pasolini non aveva sorelle.
Ciao Lucilla. Non ti abbiamo dimenticata e non c’è giorno che in qualche modo il mio pensiero non va a a te.